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Arag animali selvatici

Incidente in autostrada con animali selvatici.

 

Automobili accartocciate, feriti a terra o incastrati nelle proprie autovetture; purtroppo un automobilista è anche deceduto. L’incidente, oltre alla persona deceduta, ha avuto come conseguenza il ferimento di altre 10 persone. Questo lo scenario che i Vigili del Fuoco e la Polizia Stradale si sono trovati dinanzi alle 4 di mattina. Il fatto è accaduto lo scorso anno sull’Autostrada A1, nelle vicinanze di Lodi. L’autostrada è rimasta bloccata per circa quattro ore. Però stavolta la causa dell’incidente non è da imputare all’elevata velocità, a colpi di sonno o all’alcol ma… al passaggio di animali sulla carreggiata autostradale! Gli automobilisti hanno fatto un estremo, inutile tentativo per evitare un branco di cinghiali sbucato improvvisamente dal nulla che stava attraversando le corsie autostradali. Gli animali erano riusciti a entrare in autostrada da un cunicolo che avevano scavato sotto la rete di protezione; infatti la recinzione, ad una accurata ispezione delle Forze dell’Ordine, si è rivelata assolutamente integra.

Un tragico bilancio, ma che non è l’unico avvenuto negli ultimi anni. Nel 2022 l’Osservatorio ASAPS ha registrato 179 incidenti significativi (il report considera solo ed esclusivamente quelli con persone ferite o decedute) con il coinvolgimento di animali. In 163 casi l’incidente è avvenuto con un animale selvatico (91,1%) e in 16 con un animale domestico (8,9%).

Di chi è la responsabilità? Di certo non possiamo accusare gli animali. Possiamo pure dare la colpa al caso, anche se numeri del genere devono far riflettere e suggerire una volta di più che alla guida servono quattro occhi e massima prudenza.

L’incidente appena raccontato è analogo, per alcuni aspetti, ad un altro avvenuto qualche anno fa nei dintorni di Viareggio, questo per fortuna senza tragiche conseguenze. Una signora di Viareggio ha riportato gravi danni alla propria auto a causa di un impatto con animali selvatici (anche qui si trattava di un branco di cinghiali); mentre viaggiava in autostrada, in prossimità di un’uscita, la donna si è trovata di fronte gli animali e non è riuscita ad evitare lo scontro. Il danno, per fortuna limitato alla sola autovettura, è risultato essere superiore ai 10.000 euro. Qualche anno fa, il Tribunale di Lucca ha ritenuto responsabile del fatto la Società Autostrade per l’Italia S.p.A. e ha provveduto a condannarla al pagamento di oltre 12.000 euro più le spese legali. Il Giudice, nell’esaminare la dinamica dell’incidente, ha rilevato che la danneggiata ha tenuto un comportamento corretto e prudente alla guida della propria auto, tale da evitare che le altre persone a bordo del veicolo subissero dei danni. Come unica causa della collisione rimaneva pertanto il solo elemento della “responsabilità contrattuale” (così cita la sentenza) del gestore dell’autostrada. L’obbligo contrattuale al quale la Società Autostrade doveva attendere era quello della “manutenzione del tratto autostradale e garantire contrattualmente la comoda e sicura percorrenza dei tratti autostradali in concessione percorsi dagli utenti”. A differenza dell’incidente avvenuto in prossimità di Lodi, i cinghiali hanno potuto invadere lo svincolo autostradale grazie a un buco nella rete di recinzione. Infatti la Polizia Stradale, intervenuta sul posto, ha potuto verificare un piccolo varco che divideva la viabilità ordinaria dalla carreggiata autostradale. Ed è proprio da quel varco che è stato possibile l’ingresso dei cinghiali. Non è stata presa in considerazione l’argomentazione del difensore della Società Autostrade che sosteneva che l’obbligo del risarcimento avrebbe dovuto essere a carico della Provincia in base alle competenze previste dal D. Lgs. 267/2000 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali) in tema di “viabilità e trasporti” e di “tutela della fauna”. Anche la tesi che gli animali sarebbero entrati in autostrada sfondando la rete di recinzione non ha trovato accoglimento presso il Tribunale, sulla base del fatto che la difesa non è riuscita a fornirne la prova.

Sono serviti tre anni per arrivare alla sentenza. Per fortuna la signora, a parte l’auto distrutta, non ha subito alcun danno fisico e tutto è andato per il verso giusto avendo ottenuto che le spese legali venissero tutte pagate dalla controparte.

 
 

 

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Non possiamo sapere se la polizza RCA della signora di Viareggio contenesse anche la garanzia Tutela Legale. Di sicuro, se l’avesse avuta, le avrebbe consentito di affrontare con serenità e tranquillità il giudizio in quanto non avrebbe avuto la preoccupazione e il disagio economico di anticipare le spese dell’avvocato e dei periti incaricati.

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